La rabbia, amore, felicità, tristezza, paura, sconforto, delusione.. sono soltanto alcune tra le principali emozioni che esperiamo costantemente nel corso delle nostre giornate.
I sentimenti e le emozioni ci accompagnano per l’intero arco della nostra esistenza a partire dai nostri primissimi giorni di vita. Ognuno di noi però vive le emozioni e le affronta in modo diverso. Sono strettamente collegate al nostro corpo. Se pensiamo a quando siamo tristi o preoccupati, per esempio, possiamo comunicarlo attraverso una serie di sintomi corporei e di somatizzazioni.
Sicuramente sarà capitato a tutti di accorgersi dei propri punti deboli, quando siamo maggiormente in difficoltà, ecco comparire come per magia il mal di pancia, l’emicrania, la difficoltà ad addormentarsi. I sintomi in questo caso non devono spaventarci, ma sono dei segnali importantissimi: servono a farci prendere coscienza del fatto che stiamo trascurando qualcosa che ci fa stare male.
Sono un campanello d’allarme, un mezzo di comunicazione, una sentinella, che non sempre è legato al mal funzionamento organico o a qualche malattia. A volte possono essere dei veri e propri segnali che la tensione o l’ansia sta superando il livello per noi sopportabili.
Hanno il significato e il valore che forse è arrivato il momento di cambiare modo d’agire, di capire che cosa mi sta disturbando e quale emozione si sta trasformando in sintomo, sta cioè passando dalla mia mente al mio corpo.
Tutto ciò accade perché siamo esseri umani complessi, formati da una mente, da un corpo, da emozioni, pensieri, sentimenti, immaginario, e altro, tutto strettamente collegato ed integrato in una unità irripetibile.
Tutte le volte che non riusciamo a prendere coscienza delle nostre reali emozioni, o non riusciamo ad ascoltarci né a esprimerci, esse ci opprimono. Più le neghiamo, più riempiamo la nostra mente di sentimenti che non esterniamo, più aumenta la confusione, fino a permettere persino che i pensieri diventino totalizzanti e che ci disturbino anche nello svolgimento delle nostre attività quotidiane. Ed è così, vivendo questo stato, che le emozioni represse possono trovare diverse forme espressive ed ulteriori vie di fuga.
Il perdurare di queste situazioni possono portare all’insorgere di stanchezza e ansia.